Un'escursione dove i passi si intrecciano alla natura e alle tradizioni, un’affascinante passeggiata che narra di misteri e di miracoli e di una società contadina dimenticata tra i colori e le forme della natura. Camminando nei boschi, tra i faggi e le roverelle, si raggiunge "El sass de la Santa Cross" e la vista è spettacolare su tutta la vallata, una piccola valle del Trentino, tra le Dolomiti di Brenta e il Lago di Garda.
"...la tradizione, che più davvicino si fa al vero,
racconta che un antico pastore di capre o pecore,
uomo tutta fede e pietà, portandosi al pascolo
sulle falde del Monte San Martino,...
pensò di formarsi una Croce e quivi ai suoi piede
protrarsi in pio esercizio di orazione..."
Don Lorenzo Guetti
I santuari appartengono alla storia degli uomini, ma un tempo rimandavano ad una dimensione diversa dell'esistenza e in località La Guarda il tramite per collegare la terra al cielo era una Croce di larice, vecchia e rovinata, segni dell'intervento divino erano i miracoli, testimoniati dagli ex voto, ma anche le grazie di varia natura non documentate e non documentabili.
Nessun documento parla della costruzione della Croce Taumaturga, che dovrebbero risalire ai primi decenni del XVII secolo, ma, come spesso accade, ci pensò la devozione popolare a colmare le lacune e i racconti nelle famiglie cominciarono a mescolare elementi romanzati e dati storici.
Secondo uno di questi racconti, alcuni giovani saliti sul Monte videro una croce circondata da centinaia di lumini accesi che mai si spegnevano e davanti a questo prodigio e alle attestazioni di grazie ricevute dai fedeli, il pievano dispose di trasferirla nella Pieve del Bleggio. Ma da lì, per due volte, la croce tornò miracolosamente sul Monte e si fermò in chiesa solo dopo che le fu costruita la cappella, circondata da un'inferriata.
In mancanza di dati certi, l'ipotesi della costruzione della croce da parte di un pastore risultò la più probabile, ma l'esistenza di una croce a La Guarda risalirebbe al Medioevo, portata dai crociati oppure, addirittura, al VI-VII secolo su iniziativa di soldati longobardi. Sicuramente la croce venne sostituita più volte, mentre certa è la data della costruzione della cappella, tra il 1624 e il 1640 e fu consacrata nel 1652.
La Croce, in legno di Larice, è alta circa 550 cm e larga 330 cm, pesa 106 kg.
A memoria del luogo originario sul Monte San Martino, in località La Guarda, fu costruito nel 1905 una particolare cappella/monumento e la croce veniva portata in processione fino a La Guarda per invocare l'aiuto divino in caso di calamità ("Croce lata, pluvia data" - Don L. Guetti) e in occasione dei Giubilei, oggi essendo troppo delicata non viene più tolta dalla cappella.
DATI TECNICI
• Punto di partenza: chiesa di Bivedo;
• Punto di arrivo: Località La Guarda Monte San Martino del Bleggio, 998 m. s.l.m.
• Tempistiche: 2:40 ore a piedi (andata/ritorno)
• Lunghezza: 6,2 km
• Dislivello: 250 m
• Segnavia: sentiero SAT 465
• Difficoltà: facile
Da Bivedo si attraversa il paese e si prende la strada contrassegnata SAT 465, che sale con una leggera pendenzaed è delimitata dalle tradizionali filagne (lastre in granito piantate verticalmente) da una parte e da antichi muretti a secco dall'altra. La strada sale attraverso dei pascoli con alcuni casolari rustici e con piante di noci e gelsi. Lungo i percorso si vedono la Cima Sèra, il Monte San Martino, la Val Marcia e, verso il basso, il fondovalle con i borghi del Bleggio e del Lomaso. Si segue il percorso SAT 465 fino alle località "Tre Vie", da qui si imbocca la strada forestale a destra, detta "Via Piana", segnavia SAT 465/B.
La Guarda è un verde pianoro, sparso di massi erratici, con la cappella della Croce che custodisce "El sass de la Santa Cros", la roccia su cui era originariamente infisso la croce . Nonostante la quota modesta, 998 m. s.l.m., la posizione isolata ne fa uno stupendo balcone sulle montagne circostanti e su tutta la vallata: a nord ovest le Dolomiti di Brenta con l'altipiano del Banale, dominato da Castel Stenico; a nord le propaggini meridionali del Gaza-Paganella; a est la catena del Casale-Guaina, con i versanti, punteggiati dalle frazioni del Lomaso e delimitati dalla Piana con il tipico aspetto a bocage; il trapezio del Misone a sud, che si erge solitario a protezione della zona collinare di Fiavè/Favrio e, infine, la cerchia di vette che chiudono la Val Marcia, Monte Cogorna e Cima Séra, sui versanti dei quali si allunga l'altipiano del Bleggio con i suoi borghi caratteristici. Nel fondovalle si intravede una parte del corso del fiume Sarca che attraversa l'abitato di Ponte Arche, con il parco delle Terme di Comano.
CONSIGLI PRATICI:
• l’escursione è un giro adatto a tutti, anche ai bambini, purchè abituati a camminare e al contatto con la natura;
• obbligatorio, come in tutte le escursioni in montagna, l’utilizzo di scarpe da trekking impermeabili e con suola scolpita;
• vestitevi sempre a cipolla: anche se il tempo è bello, potrebbe cambiare repentinamente;
• portatevi un’adeguata scorta di acqua e qualche snack;
• informatevi sempre, prima di partire, delle condizioni meteo e informate qualcuno della vostra uscita.