Un trekking tra Natura e Storia, tra Acqua e Pietre. Un giro ad anello che porta a conoscere alcuni dei gioielli del Tennese.
Un percorso ad anello attraverso i boschi del Monte Calino seguendo il sentiero SAT n.406 e n. 406/A per circa 9 km con un dislivello di 424 m.
Si parte da Canale di Tenno, borgo medievale tra i più Belli d'Italia. Possiamo ascoltare la sua descrizione più dettagliata, ma nessun aggettivo rende giustizia al piccolo Borgo. Già oltrepassando il primo androne si rimane piacevolmente stupiti dal susseguirsi di archi, avvolti e sottopassi, dalle viuzze strette e dai vicoletti acciottolati, dalle alte case in pietra addossate una all'altra, dai soppalchi e da ballatoi in legno. E quando si giunge alla piazzetta, ormai le sensazioni di stupore si mescolano alle emozioni per la bellezza dell'architettura contadina. Si è in pieno Medioevo, la meraviglia ti spinge a scorgere tutti i dettagli di un mondo contadino ormai scomparso, a immaginare "el cavrer" che raduna le capre, al contadino con il fieno in spalla, alla lavandaia con il cesto dei panni e la "lesciva" e al casaro con il paiuolo della "poina". Stendardi e cartelli con le norme consuetudinarie ci riportano assieme alle pannocchie stese sulle rastrelliere ad un vissuto lontano, fatto di povertà e indigenza, ma tutto da scoprire dietro ogni angolo del borgo. E poi per ridere un po', vi ritrovate di fronte il goliardico spaventapasseri con la strana corda di "Meteo Canale", che, se malauguratamente la tirate, vi augura "10 anni di sfiga". Dopo il "meteo", si attraversa il lungo androne che dirige a Strambevie, lì i "vicini" stanno ancora nominando il "sindaco dei morti". Non stupitevi!
Infine la visita termina alla "Casa degli Artisti" di Giacomo Vittone, da anni luogo d'incontro e passaggi per artisti provenienti da tutto il mondo, ma ciò che maggiormente entusiasma è lo studio dello stesso Vittone, con i suoi colori, i suoi pennelli e la sua giacca. Insomma, questo trekking è un concentrato di natura, storia, architettura, arte e tradizione....un condensato di emozioni e bellezza.
Inoltrandosi nel bosco si risalgono le pendici del Monte Calino, seguendo i vecchi sentireri sassosi fino alla Località Bastiani. Da qui, seguendo per un tratto la strada asfaltata e poi la forestale si raggiunge in una mezz'oretta il Rifugio San Pietro, collocato su una terrazza panoramica naturale che permette una spettacolare veduta sul Garda Trentino.
La merenda è d'obbligo, anzi cosa c'è di meglio? Dopo una passeggiata in montagna, quando la fatica si fa sentire accompagnata dal piacere di aver raggiunto il rifugio, cosa c’è di meglio di accomodarsi all’interno, all’esterno, al bar, sul prato, sulla panchina, insomma dove vogliamo per assaporare il meglio della tradizione dolce trentina? Le cose semplici sono quelle che danno sostanza alla vita, in terrazza con la merenda perfetta con i sapori unici dei dolci della tradizione trentina, mentre l'Ora del Garda sibila la sua sinfonia. Un momento di pausa gourmet al di sopra del più grande lago alpino.
Per il rientro, il sentiero porta sulle rive del Lago di Tenno, é un piccolo specchio d'acqua, che per le sue incredibili sfumature di colore azzurro-turchese viene chiamato il "lago azzurro". Attorno al lago non ci sono costruzioni e un bosco rigoglioso si specchia nelle sue acque limpidissime, che assieme alle pietre bianche del fondo, conferisce al lago il suo colore verde-azzurro. Questo lago è un vero gioiello della natura e la passeggiata attorno ad esso riserva inattese sorprese. Imboccando il sentiero lungo la riva si passa dalla spiaggetta sassosa al piccolo passo sopra alcuni scogli, ci si addentra nel bosco per sbucare nel greto del Rio Secco e risalire tra i castegneti e le bellissime roverelle, per poi ritrovarsi di nuova tra i massi con qualche piccolo "cairn" della spiaggia prima della piccola isola, che nel periodo estivo è accessibile a piedi. Uno scenario da favola cattura tutta l'attenzione alla scoperta delle molteplici sfumature che l'acqua assume a seconda del riflesso del sole e della posizione lungo la riva. E di solito, cellulare in mano, tutti cercano di immortalare il lago con tutti i suoi dettagli sorprendenti.
Ma la nostra passeggiata prosegue per la strada sterrata che scende nuovamente al Borgo di Canale.